proposta di revisione del Codice deontologico del bibliotecario (30 ottobre 1997) elaborata dal gruppo di lavoro nominato dal CEN nell’ottobre 2013 (coordinatore: Riccardo Ridi; altri componenti: Ornella Foglieni, Alberto Petrucciani, Aldo Pirola, Carlo Revelli); versione definitiva 2014-01-17, inviata al CEN 2014-01-19, pubblicata in AIB-WEB 2014-01-22

I commenti e le proposte sono benvenuti -entro il 22 febbraio prossimo- attraverso il Forum di discussione sulla revisione del codice deontologico. Non potranno essere presi in considerazione commenti senza la firma e l'indicazione dell'ente e della tipologia professionale di afferenza

Codice deontologico dei bibliotecari [1]: principi fondamentali

0. Ambito di applicazione

0.1. Il Codice deontologico è un codice etico: esso impegna i bibliotecari in quanto professionisti e non è un codice di norme giuridiche.

0.2. Al Codice hanno l’obbligo di conformarsi gli associati all’AIB. Esso impegna inoltre, nei limiti applicabili, anche gli aderenti all’AIB in qualità di “amici”.

0.3. Il Codice funge altresì da guida professionale per tutti i bibliotecari e per tutte le persone e gli enti che, a qualunque titolo e con qualsiasi mansione, operino nelle o per le biblioteche o altri istituti o servizi bibliografici, documentari o informativi assimilabili o connessi. Esso inoltre funge da garanzia sul comportamento dei bibliotecari nei confronti di altri soggetti.

0.4. Il Codice deontologico stabilisce i doveri dei bibliotecari nei confronti degli utenti, dei documenti (intesi come doveri verso i loro autori, verso i loro fruitori anche potenziali e futuri e verso coloro che hanno contribuito alla loro produzione e trasmissione) e della professione.

0.5. Il Codice deontologico rappresenta lo statuto dell’autonomia della professione bibliotecaria in quanto indica, sulla base del consenso di chi la esercita, i principi da seguire in modo autonomo e responsabile nelle relative attività professionali. [2]

1. Doveri verso gli utenti

1.1. I bibliotecari garantiscono agli utenti l’accesso gratuito ai documenti pubblicamente disponibili e alle informazioni in essi contenute senza alcuna restrizione.

1.2. Le informazioni fornite dai bibliotecari devono essere il più possibile complete e imparziali, non condizionate da opinioni e valori dei bibliotecari stessi né da pressioni esterne. [3]

1.3. Nella gestione della biblioteca e nei servizi al pubblico i bibliotecari non devono accettare discriminazioni o condizionamenti relativi a caratteristiche, opinioni o orientamenti degli utenti, degli autori, dei bibliotecari stessi o di qualsiasi altro soggetto coinvolto nelle attività della biblioteca.

1.4. I bibliotecari ripudiano e combattono qualsiasi forma di censura sui documenti che raccolgono, organizzano o rendono accessibili e sulle informazioni che essi stessi forniscono agli utenti.

1.5. Il ruolo dei bibliotecari è diverso da quello di altre figure, come genitori, insegnanti, ricercatori, critici o librai. Non spetta ai bibliotecari controllare o limitare – al di là degli obblighi di legge – l’accesso ai documenti da parte di utenti minorenni, né – in generale – esprimere valutazioni positive o negative sui documenti richiesti, utilizzati o messi a disposizione del pubblico. I bibliotecari forniscono abitualmente indicazioni e consigli sugli strumenti e i metodi più efficaci per la ricerca, la selezione e la valutazione di documenti e informazioni, ma si astengono dal fornire consulenze in ambiti professionali diversi (p. es. quello giuridico e quello medico).

1.6. I bibliotecari devono promuovere lo sviluppo, da parte degli utenti, di competenze critiche autonome relative alla ricerca, alla selezione e alla valutazione delle fonti informative e documentarie.

1.7. I bibliotecari devono garantire la riservatezza degli utenti, delle informazioni che essi hanno richiesto o ricevuto o che comunque li riguardino e delle fonti utilizzate.

1.8. I bibliotecari, nello svolgimento della loro professione, non devono trovarsi in posizione di conflitto di interessi, né anteporre i propri interessi privati a quelli degli utenti e della biblioteca.

2. Doveri verso i documenti

2.1. I bibliotecari si impegnano a selezionare, raccogliere (mediante il possesso o la facilitazione dell’accesso), conservare, tutelare e valorizzare i documenti pubblicamente disponibili e le informazioni in essi contenute, promuovendo l’accessibilità, la diffusione e lo sviluppo della conoscenza.

2.2. I bibliotecari si impegnano a garantire la trasmissione della conoscenza e di ogni forma di espressione e immaginazione registrata mediante la razionale organizzazione dei documenti e delle informazioni, agendo con imparzialità e cultura professionale.

2.3. I bibliotecari, consapevoli del contesto globale in cui operano, si impegnano a promuovere l’integrazione dei diversi sistemi informativi e la rimozione degli ostacoli organizzativi, culturali, tecnologici, economici e geografici che limitano la circolazione delle informazioni, dei documenti e della conoscenza.

2.4. I bibliotecari promuovono un corretto equilibro fra il diritto di accesso alle informazioni da parte degli utenti e i diritti, sia etici che giuridici, degli autori e degli editori. Essi promuovono, in particolare, l’uso etico dell’informazione e la lotta ad ogni forma di plagio.

3. Doveri verso la professione

3.1. I bibliotecari devono onorare la professione, consapevoli della sua utilità sociale.

3.2. È dovere dei bibliotecari promuovere, singolarmente e in forma associativa, l’efficienza e l’autonomia del servizio bibliotecario, in quanto strumento di democrazia e di libertà.

3.3. I bibliotecari devono possedere un’ampia e approfondita cultura professionale, grazie alla quale forniscono agli utenti un servizio di alta qualità, garantendo l’efficienza delle prestazioni e perseguendo l’utilizzazione ottimale delle risorse.

3.4. La cultura professionale dei bibliotecari deve essere costantemente aggiornata anche tramite la partecipazione ad associazioni e organizzazioni del settore.

3.5. I bibliotecari, nella propria attività professionale, devono ispirare il proprio comportamento verso i colleghi di lavoro a correttezza, rispetto e spirito di collaborazione.

NOTE:

[1] Un membro del gruppo di lavoro consiglierebbe invece, sia nel titolo che nel testo, la forma “bibliotecario/a”.
[2] Un membro del gruppo di lavoro consiglierebbe di eliminare il punto 0.5.
[3] Due membri del gruppo di lavoro consiglierebbero invece di concludere con “né da pressioni commerciali, politiche, ideologiche o religiose”.

VERSIONI IN PDF:

[A] Codice deontologico: proposta di revisione 2014 (con modifiche rispetto al testo del 1997 non visibili)
[B] Codice deontologico: proposta di revisione 2014 (con modifiche rispetto al testo del 1997 visibili)